RACCONTARE STORIE…E’ UNA NECESSITA’!
Come vi anticipavo in un post su facebook, lo scorso weekend abbiamo avuto modo di fare belle conoscenze. E’ nato tutto per caso, quando, recandomi una mattina di settimana scorsa in biblioteca per restituire una moltitudine di libri, ho visto un volantino: lettura con l’autore di un suo testo e laboratorio per bambini dai 5 anni.
E figuriamoci, che ho fatto io? Ho iscritto subito i miei nani…cercando di imbucare Emma, essendo un po’ più piccina. Fatto sta che sabato mattina, puntuali, eravamo lì, in prima fila ad attendere che il racconto iniziasse.
La mattinata, organizzata dalla biblioteca San Gerardo di Monza, prevedeva l’ascolto di alcune storie raccontate dalla voce dell’autore e, a seguire un laboratorio creativo legato alla prima storia letta.
“Voglio un cane”, la spiga editore. Quale bambino non vorrebbe, ad un certo punto, un cucciolo da coccolare e con cui giocare. Questa è la storia di Giorgio, che desidera tanto un cagnolino, ma mamma e papà, come spesso accade, non vogliono saperne d’avere un essere a quattro zampe per casa. Ma Giorgio lo desidera davvero, tanto che alla fine…beh, mi fermo qui.
Ma a noi oltre che ascoltarle, le storie, piace anche raccontarle, e così, oggi vorrei narrarvi un’altra storia, quella di Roberto Monti, bibliotecario, autore di libri per bambini e, a tempo perso, “raccontastorie”, oserei dire, bravissimo!
“Voglio un cane”, è l’ultimo di una serie di libri, piccoli romanzi o storie, che Roberto ha scritto e pubblicato per diverse case editrici: “Orchi sporchi” per le edizioni Paoline, “Viaggio in mongolfiera” con Bruno Mondadori, per citarne alcuni.
Ma allora, come nascono questi racconti? da dove fiorisco le idee che poi finiscono sulla carta? Insomma:
“Com’è scrivere un libro? “
A questa e ad altre domande fatte dai bambini, ha risposto il nostro autore senza mai tirarsi indietro..Ed ecco un’altro racconto, parallelo alla storia del libro, prende forma, mentre Roberto racconta e si racconta senza fermarsi.
Ha iniziato fin da giovanissimo raccontando storie, anche inventate da lui, a bimbi più piccoli, per poi continuare in famiglia con i suoi nipotini e ancora, raccontando ai bambini di amici. Insomma, raccontare per Roberto è quasi una necessità, le storie sono dentro di lui, pronte ad uscire per raggiungere le orecchie dei più piccini.
Il passaggio alla carta è stato una naturale conseguenza, anche se come spesso accade, dietro ci sono le spinte di amici che magari ci credono un po’ di più. Ci spiega poi come matura un racconto nella sua mente. Prima pensa ad un inizio e ad una fine, successivamente sviluppa tutto quello che ci sta nel mezzo.
A questo punto starete pensando “poveri bimbi, si aspettavano un racconto e invece ecco che..” !! Invece ecco che tutti erano immobili, in silenzio (eccetto i più piccini che però erano, appunto, non previsti) ad ascoltare quel racconto parallelo che nulla aveva a che fare con Giorgio e il suo cagnolino, ma sembrava una fiaba pure quello!
A questo, come dicevo, è seguito il laboratorio creativo, in cui i bambini hanno potuto esprimersi con pastelli e timbri, e poi un’altra storia. Ma a casa, assieme al lavoretto, ci siamo portati la gioia d’aver incontrato e ascoltato Roberto, per noi un raccontastorie, e di quelli proprio bravi direbbe il mio Filippo!
Nella settimana Nati per Leggere in cui si promuove il #dirittoallestorie, mi piaceva raccontarvi la nostra esperienza, invitandovi a partecipare ai tanti momenti organizzati localmente dalle biblioteche di tantissimi comuni. Chissà, potreste incontrare anche voi dei favolosi raccontastorie, e scoprire la gioia e i benefici che l’ascolto un racconto può dare ai vostri bambini.
Buone letture!