COSA C’E’ DENTRO UN ALBO ILLUSTRATO?
Ho sempre pensato che gli albi illustrati racchiudessero al loro interno il mondo intero. Il mondo così come può essere visto e compreso da un bambino e raccontato da un adulto. Beh, di recente ho scoperto che contengono molto di più, ed è stato come leggerli per la prima volta!
Si dice che, nella vita, sia bello fare incontri che ti lasciano dentro qualcosa di grande, che non ti abbandonerà e che diventerà parte della tua crescita..
Si dice anche che non si finisce mai di imparare e scoprire cose nuove.
L’incontro con Francesca Romana Grasso, pedagogista ed esperta di letteratura per l’infanzia, è stato per me tutto questo. Dopo aver letto di lei sul web, ho avuto finalmente la fortuna di incontrarla ad un piccolo seminario della durata di in giorno, una domenica mattina, e poi a degli incontri al lunedì presso la libreria Tiritera, a Milano.
Con lei si parla di albi illustrati. Si sfogliano, si leggono, e si scruta a fondo il loro messaggio, o forse, dovrei dire, i loro messaggi.
Mi ci sono voluti alcuni giorni per mettere in ordine idee ed informazioni, ma dopo questi incontri ho iniziato a guardare agli albi illustrati con occhi diversi e ad ascoltare il loro testo con orecchie più tese e aperte.
Mi ero avvicinata a questa esperienza con l’intento di allargare le mie conoscenze sugli albi illustrati e la storia della letteratura per l’infanzia in generale, acquisendo strumenti che potessero servirmi per la mia attività di blogger. Invece mi sono sentita chiamare in causa più volte come genitore, invitata ad intraprendere un viaggio di introspezione di questo ruolo così delicato e totalizzante.
E allora iniziamo questo viaggio attraverso gli albi illustrati e la loro importanza come strumento di crescita, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti.
Iniziamo con l’esplicitare qualcosa in cui ci si è sempre mossi con una certa difficoltà:
Un libro non è una ricetta su misura per affrontare alcuni temi.
Certo, esistono libri che esplicitamente ci segnalano il tema che si sta affrontando, ma sarebbe assai riduttivo soffermarsi ad un ambito così ristretto, pensare di mettersi alla ricerca di quel libro che parli di quell’argomento e in quel determinato momento storico da proporre al bambino. Per dirla con le parole di Francesca Romana Grasso:
Non proporre, ma disseminare …
Quando leggete un libro ad un bambino sappiate che quella storia, quei personaggi, quelle vicende entreranno nella sua memoria come nella vostra. E più sarà l’affetto maturato verso il libro, più, tutte le emozioni che in quella lettura saranno state chiamate in causa, verranno alla luce, quando richiamate.
Il valore di un albo illustrato risiede nell’essere un bel libro, di qualità ed attento nel presentare tutte le sue peculiarità, dell’immagine e del testo, in perfetto equilibrio tra loro.
A noi il compito di renderlo vivo e dare ad esso voce, così che tutti i suoi significati possano palesarsi, diventando lo strumento di crescita auspicato.
Gli albi illustrati parlano agli adulti e raccontano loro del mondo dei bambini.
Di questo si è discusso l’altra mattina alla libreria Tiritera di Milano in uno degli incontri del lunedì.
Attraverso la lettura di una folta bibliografia di albi illustrati si è affrontato l’argomento che riguarda le relazioni tra bambini e ragazzi e le dinamiche in gioco. Ecco cosa ne è emerso.
I bambini vivono una loro dimensione delle relazioni dove l’adulto non c’è, e dove è necessario non ci sia. Serve tempo per costruire relazioni forti. Serve silenzio e vicinanza.
Serve uno spazio dove poter scegliere d’essere totalmente se stessi o simili agli altri, e farne esperienza. I bambini sono in grado di risolvere i problemi senza l’intervento di un adulto, e lo fanno con la spontaneità che gli è propria..
Ai bambini deve essere data la possibilità di trovare da soli la soluzione alle frustrazioni, di affrontare con le proprie risorse i propri pari. Hanno bisogno che gli adulti non interferiscano per soddisfare i loro bisogni, violando la libertà dei bambini di poter sviluppare la propria indole e sensibilità.
Daniela Roggenknecht è capoclasse. Quando perdo le staffe lei scrive il mio nome alla lavagna e, accanto, ci piazza una lineetta. Alla terza lineetta (…), alla quarta (…), alla quinta la maestra telefona a casa di persona. “Bambini poliziotto!”, ringhia la nonna. “Una cosa che andrebbe assolutamente vietata!”
“Se non fai niente non ti incolpano di niente!”, dice la mamma.
“C’è la maestra, se ne occupi di persona, allora! Questo vuol dire formare dei delatori!”. “Nonna, cosa sono i delatori?”. “T fila subito in camera tua!”, ordina la mamma. “I delatori sono spie!”, mi urla dietro la nonna. “BASTARDI FALSI AMICI, ecco cosa sono!”.
Naturalmente Daniela Roggenknecht le lineette non te le molla soltanto quando perdi le staffe. Ultimamente ha deciso che anche il sevizio d’ordine può mettere le lineete. (…) Questa storia mi da proprio su i nervi. Io non mi presenterei mai spontaneamente al servizio d’ordine. Non lo farei per niente al mondo. (…) Io non sono certo una spia! Una bastarda e una falsa amica, poi, figuriamoci! (Da ” io sono soltanto una bambina “)
Veicolando o orientando le frequentazioni dei bambini, in nome della loro tutela, li si priva, poi, di quell’umanità che potrebbe invece creare un incontro che può fare la differenza.
Osservare e non invadere lo spazio del gioco può portarci a meravigliose scoperte. La fantasia ha bisogno d’essere lasciata libera per mostrarci ciò di cui è capace. E i bambini sono capaci di cose molto fantasiose!
Ecco perchè vi dicevo che il mio essere genitore è stato tutto chiamato in causa e messo alla prova!
Come possiamo oggi, in una società come la nostra, lasciare che i nostri figli si approprino di spazi e tempi dove la figura dell’adulto non può proteggerli? Questa è la domanda che frulla in testa a tutti i genitori, e per la quale, forse non c’è risposta che possa tranquillizzare totalmente.
Ma, forse facendo di più i genitori che i controllori. Forse basando le relazione più sulla fiducia che sul terrore e il sospetto. O forse insegnando ai nostri figli il senso di comunità e la gentilezza più che la competizione e la sfida. Forse, così, potremmo dar loro degli strumenti che saranno poi in grado di utilizzare al momento giusto, quando si troveranno nella loro dimensione di bambini.
Sicuramente riuscire a ricavarsi qualche momento in più per leggere con i vostri figli darà ad entrambi più spunti per una chiacchierata…. e sapete, nulla come il dialogo potrà mettere al sicuro i nostri bambini!
Buone letture!
Qui di seguito ho cercato di raggruppare i libri citati nell’articolo. Ma, ancora un volta, non si tratta di libri “ricetta”, tutte queste storie ne raccontano molte altre!